Chiamiamolo pure #rve

Chiamiamolo pure #rve

Un fine settimana ricchissimo di proposte a tema vino quello appena trascorso qui a Roma. Si è tenuto il Roma Vino Excellence&Merano Winefestival in concomitanza di tante altre proposte interessanti in giro per la città, impossibile partecipare a tutto, la mia decisione è stata di partecipare ad un solo evento ma farlo “bene” come si dice. Quindi sono reduce da due giorni passati al Salone delle Fontane tra degustazioni guidate (sabato) e banchi d’assaggio (ieri).

Presenti 100 produttori di tutta Italia e qualcuno anche internazionale, per quello che ho notato ad eccezione di qualche ritardo negli orari previsti per le degustazioni guidate, mi è sembrato che il tutto si sia svolto con una buona organizzazione.

Vorrei fare un breve elenco di quello che ho assaggiato e gradito di più (nell’ordine di cui li ho assaggiati):

Ca’ del Bosco – Cuveè Annamaria Clementi Franciacorta 2003
Kettmeir – Metodo Classico Brut, e anche rosè Altoadige Sudtirol
Buranco – Cinque Terre Dop , Sciacchetrà Cinqueterre Dop (la prima azienda che vedo che usa la nuova dicitura “dop” invece che quella delle vecchie etichette “doc”)
Lunae Bosoni – Etichetta nera Colli di Luni Vermentino, Cavigino Colli di Luni Vermentino DOC (fatto con il 30% di uve in barrique
Fattoria di Grignano – Poggio Gualtieri Chianti Rufina e Rufina riserva 2007
Montalbera – Passito Ruchè (di uve ruchè 100%)

e soprattutto…

GLI EISWEIN

Sono sempre stata affascinata da questi vini, per chi non lo sapesse sono vini fatti da uve appassite (quindi sono vini dolci) prodotti in Austia, Burgenland. Sugli acini dell’uv si formano delle muffe nobili, i grappoli vengono fatti esseccare sulla pianta e raccolti, quando? Bè quando sono completamente ghiacciati. E’ necessario che ci sia una gelata e che si arrivi almeno a -7°, così l’uva viene raccolta di notte, in modo tale che sia ben ghiacciqata intorno al mese di dicembre o gennaio.

I vini che vengono fuori sono profumatissimi e anche dolcissimi (almeno alcuni) infatti al termine degli 8 vini in degustazione il colesterolo era schizzato alle stelle e le papille gustative ultra eccitate. Se penso che l’ultimo vino provato conteneva un residuo zuccherino del 30% su un litro… Insomma zucchero puro! 🙂
Alla degustazione era presente anche Franz Heiss, produttore di un paio di vini in degustazione, quelli che ho preferito.

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So benissimo che la mia descizione di questi vini non sarà ben fatta, ma io vorrei provare a buttare giù dei miei appunti per fare pratica, ossia, visto che sto facendo questo benedetto corso Ais ci provo a dire quello che ha sentito dentro ai bicchieri provati (ogni critica è benvenuta!):

BEERENAUSLESE CUVEE’ 2006 – TINHOF
(40% pinot bianco, 40% Riesling Italiaco, 20% Neuburger)
Riconoscibilissimo l’dore di polvere da sparo e in bocca note di fichi secchi e albiccoca secca. Colore giallo paglierino. 12% vol. di alcool, acidità 9 g/l, residuo zuccherino 160 g/l

EISWEIN BLAUFRANKISCH 2008 – HEISS
(Franconia)
E’ un eiswine fatto con uva rossa e assume un colore buccia di cipolla, gli odori sono tenui, il gusto dolce non è supportato da acidità sufficente. 12% vol. di alcool, acidità 8,5 g/l, residuo zuccherino 174 g/l

EISWEIN PREMIUM 2009 – H&C NITTNAUS
(Chardonnnay)
La cosa che mi ha più colpito di questo vino dorato è che dopo la deglutizione mi sono tornati in bocca tutti i sentori muffati. Non è profumato come il primo non ha odori molto complessi. 12% vol. di alcool, acidità 9 g/l, residuo zuccherino 200 g/l

STROHWIEN MERLOT 2007 – JURIS
(Merlot)
Il colore di questo vino si discosta totalmente da quello degli altri, infatti è un rosso quasi granati, ma limpido e luminoso. Viene fatto un una leggera fermentazione sulle bucce e devo dire che nonostante la dolcezza si sente la componente tannica sul palato, quasi mi ha ricordato il porto. 12,5% vol. di alcool, acidità 5,7 g/l, residuo zuccherino 163,7 g/l

TROCKENBEERENAUSLESE (TBA) PINORAMA 2001 – H&C NITTNAUS
(Chardonnay, Pinot bianco)
Da qui in poi la degustazione ha previsto l’assaggio di diversi TBA, questo è il più vecchio che abbiamo bevuto parliamo di un vino di 10 anni e sicuramente gli odori sono più maturi, percettibili nettamente frutta secca e miele, al gusto ancora molto carico ed è anche l’unico produttore che ha usato legno.
11% vol. di alcool, acidità 6,7 g/l, residuo zuccherino 221 g/l

TROCKENBEERENAUSLESE (TBA) 2008 – SAMLING -HEISS
(Samling)
Ora ditemi de voi la conoscevate l’uva Samling? Io non l’aveo mai sentita e a quanto pare è il frutto di un incrocio nato per creare un uva più resitente. Profumatissimo dolcissimo, acido con adore di mango e gusto di mango candito. Probabilmente quello che ho preferito.
10,5% vol. di alcool, acidità 9,9 g/l, residuo zuccherino 248 g/l

TROCKENBEERENAUSLESE (TBA) 2004 – TINIHOF
(Pinot Bianco, Riesling Italico)
Di questo Tba del 2004 mi ha colpito il profumo che veniva fuori oltre ai frutti canditi anche note di petrolio che infatti erano sinonimo di vino maturo.
10,5% vol. di alcool, acidità 10,9 g/l, residuo zuccherino 255 g/l

TROCKENBEERENAUSLESE (TBA) 2002 – JURIS
(chardonnay)
In ultimo, il più dolce di tutti (come residuo zuccherino) ma tuttavia la percezione non era di estrema dolcezza, l’acidità compensave bene e il 2002 si scopriva in un odore di muffa concentrata, fino ad arrivare al legno e al cuoio, vino evoluto con finale molto lungo.
7,5% vol. di alcool, acidità 10,7 g/l, residuo zuccherino 312,4 g/l

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