Crostata zucca e amaretti

Crostata zucca e amaretti

Mi sono chiesta anzitutto una cosa: esiste la farina di mandorle, esiste anche quella di nocciole, ma perché non esiste quella di semi di girasole? E soprattutto, perché non dovrebbe esistere quella di semi di zucca? Forse perché sono semi troppo oleosi? Oppure semplicemente perché i costi per produrla sono elevati? Non sapevo spiegarmene il motivo, quindi mi sono messa a sperimentare in casa se potevo ottenere una farina di questo tipo.

Il verdetto è: si può fare.

Immediatamente passo alla domanda successiva, che è stata: “cosa ci si fa con la farina di semi di zucca?” Bè una crostata alla zucca, per esempio…
Detto fatto… E oggi sono felice di presentarvela. Il ripieno è semplice zucca, non ho aggiunto altri grassi come panna o burro, tanto fate sempre in tempo ad aggiungerli voi se preferite, io ho mantenuto una ripieno molto molto light e molto molto zuccoso.

CROSTATA CON ZUCCA E AMARETTI

Per la frolla ai semi di zucca:

150 gr di farina 00
175 gr di burro
100 gr di semi di zucca
100 gr di zucchero
2 tuorli
1 uovo

Per il ripieno:

500 gr di zucca
125 gr di zucchero a velo
2 amaretti
semi di zucca
500 gr di zucca

Mettere i semi di zucca in una teglia da forno e tostarli appena 10 minuti a 100°. Mettere i semi in un macina caffè (o frullatore) e azionarlo ad intermittenza, senza far scaldare troppo le lame. Ottenuto un composto granuloso, ma abbastanza fino, aggiungerlo alla farina comune.
Lavorare la frolla aggiungendo il burro freddo a pezzetti, lo zucchero, i tuorli e l’uovo.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e metterla in frigo a riposare per 1 ora.

Intanto, cuocere la zucca al vapore. Ottenere una purea e aggiungere 1 amaretto ridotto in polvere insieme allo zucchero a velo. Io ho usato il frullatore ad immersione, ottenendo una crema piuttosto liquida.

Stendere la frolla il una stampo da 24 cm. Ne avanzerà un pochina. Riempire la frolla con la zucca e cuocere il forno preriscaldato a 180° per 30 minuti (forno ventilato).
Lasciar freddare bene, così anche il ripieno di zucca si compatterà, sbriciolare sopra un altro amaretto per guarnire.

Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Fattorie Fiandino, la frolla è stata realizzata con l’ottimo burro 1889.
Penso che non abbia bisogno di presentazioni, ma per chi non lo conoscesse, vi lascio la presentazione di Lelio Botero:
” Innanzi tutto si ottiene “per centrifuga”. Il latte appena munto è sottoposto a rotazione in modo da separare la crema, più leggera, dagli altri componenti. Le panne così ottenute sono considerate le migliori possibili in quanto più “pure” e più ricche di fermenti nobili (che sono dei pigroni ed amano riposare…ma questo avviene più avanti) di quelle ottenute “per affioramento”. Dopo il trattamento a caldo, obbligatorio per legge, avviene la “cristallizzazione “ dove le panne e i fermenti nobili possono finalmente riposare e maturare al fresco per almeno 72 ore. Qui, in modo del tutto naturale, in questo tempo straordinariamente lungo, si sviluppano, gusti e profumi unici”. A Roma io sono riuscita a reperirlo da Eataly, per esempio.

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