L’acqua Bulle

L’acqua Bulle

L’acqua Bulle

Prima cosa fondamentale, se in una serata estiva state pianificando una passeggiata verso i castelli, non fatevi ingannare dal caldo romano!
Se avete organizzato una serata a Nemi portatevi una giacca anche in estate! Su queste colline è piacevolmente fresco, anche quando a Roma si schiatta di caldo, da queste parti si può trovare il giusto refrigerio!

Ebbene proprio alla ricerca di un po’ fresco e di un po’ di quiete fuori dalla calca romana, ho preso l’Appia diretta fuori Roma, verso i castelli.
Una piacevole temperatura di 21 gradi mi ha accolto, una bella terrazza che affaccia proprio sulle acque di Nemi era lì ad aspettarmi, già solo a dirla così ci sono tutti i presupposti perché la serata sia davvero magica, se poi, ci metti l’ottima cucina di L’acqua bulle, corre seriamente il rischio di essere perfetta.

L’acqua bulle è un locale di recentissima apertura, poco più di un mesetto, al timone ci sono tutti ragazzi molto giovani, Lorenzo Giuliani il proprietario del locale deciso ad investire sul territorio, facendo la scelta abbastanza coraggiosa di aprire nel centro storico di Nemi, un locale diverso dagli altri che portasse qui una cucina di livello valorizzando al massimo il territorio, che lui conosce molto bene, essendo originario di queste zone.
La squadra è composta poi dallo chef Mattia di Cori che ha lavorato per anni da Antonello Colonna e Mattia Zazzaro responsabile di sala con una passato anche in Enoteca Pinchiorri. Tanta passione e un ambiente ricercato fanno il resto.

Si entra in una sala arredata con tavoli di legno, che scaldano l’ambiente dando un’idea di essenzialità alla sala, lo stile minimale è accentuato dall’apparecchiatura senza tovaglie, stile bistrò. Invece poi, scendendo al piano inferire si è accolti nalla piccola ma ben organizzata terrazza tra il lago e i borgo di Nemi, il sole tramonta dietro alla chiesa e si può iniziare a sorseggiare un calice di vino al tavolo mentre ci si gode il paesaggio e la bella atmosfera.
Appena arrivati viene servito del pane di grano duro e della focaccia con olio extravergine del Lazio, fatevi consigliare da Lorenzo per quali piatti scegliere in base alle vostre preferenza, i suoi consigli sono davvero azzeccati.

Mentre si decide per il menù viene servita una entrèe a base di funghi finferli alla pizzaiola con caprino, in cui il piacevole profumo di origano scatena l’appetito.
Riguardo quindi la proposta del locale segue sostanzialmente due binari, il primo che riguarda principalmente la carne, la seconda che riguarda invece il pesce, ovviamente di lago, con persico e coregoni che arrivano direttamente a Km zero da Nemi.

Nel dubbio noi (l’imbarazzo della scelta) abbiamo optato per fare un mix tra la carne e il pesce. Quindi gli antipasti scelti sono stati:
Baccala mantecato, marmellata d’uvetta e croccante di pane e Costine di maialino fritte,fichi caramellati,cicoria ripassata e ristretto di cesanese,
entrambi buonissimi, il baccalà delicato e cremoso ma le costine davvero appetitose, il piatto era tutto giocato sui contrasti tra il dolce del fico, l’amaro della cicoria e non mancava la croccantezza della carne che era la vera protagonista.

Come primi i cavatelli di coregone alla pizzaiola e bottarga di lavarello (lavarello è sempre coregone) e gli gnocchi al ragù di capriolo,crema di provolone dolce e riduzione di vino. Entrambi ben eseguiti e con le giuste cotture.

Ma il piatto della serata è stato decisamente il persico con panatura alle erbe, topinanambur croccante e maionese di salvia, piacevole la panatura croccante e profumata di fiocchetto ed erbe meditteranee, insieme al topinambur che ben si sposava con il sapore delicato del pesce.

Poi, poi c’è una cosa che se vai a Nemi non puoi non prendere, sono le note fragole di bosco di questa zona, tutti le amano e ogni anno qui si celebra la loro sagra che richiama sempre molti turisti, quindi credo che un po’ “obbligatoriamente” i ristoranti di zona propongono dei dessert con questa importante protagonista del territorio e la zuppetta di fragole e fragoline di L’acqua bulle è davvero buona servita con un pan di Spagna e del gelato, in un’ode alla semplicità e al gusto.

Lo so che me lo chiederete, allora anticipo la domanda. Ma quanto si spende?
Bene! Ci sono 2 menù degustazione a prezzi davvero competivi per la qualità che trovate, uno di 4 portate a 40 euro e uno di 6 portate a 55 euro. Per il resto giusto per dare un parametro di riferimento i primi sono sui 14-15 euro gli antipasti intorno agli 11-12 euro. Il piatto più caro la porchetta di maialino da latte e pane in più consistenze è sui 21 euro. Ci spiega Lorenzo, che la porchetta ai castelli non può non essere messa in carta, come anche i funghi, ma quello che aggiunge e che poi è lo spirito con cui ha improntato tutto il suo menù a mio parere, è che anche per la porchetta, la voglia che hanno è di proporla in chiave diversa, con una carne delicata e giocando con le consistenze in modo da servirla in maniera innovativa e insolita. In effetti questo è un po’ ciò che ho trovato al tavolo di L’acqua bulle. Dinamicità, voglia di fare bene, nulla di banale e tutti i piatti con un’idea di fondo studiata e non messa lì a caso, tanto per stupire. Davvero un posticino consigliato.

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