La Peca

La Peca

Siamo a Lonigo in provincia di Vicenza, una serata di novembre abbastanza fredda ci siamo lasciati coccolare da Pierluigi e Nicola Portinari, il ristorante in questione è La Peca.
Dicono che dalle finestre del locale si possa godere una bella vista proprio sui colli Berici, putroppo quello che si intravedeva quella sera erano solamente alberi mossi dal vento, ma la luce soffusa del locale, di stile tendenzialmente moderno hanno comunque reso l’atmosfera gradevole e calda.

Ci accomodiamo nella sala, 10 tavoli, non credo di più e ci viene servito il cestino del pane accompagnato da una mousse di caprino e maggiorana. Per il vino ci affidiamo a quelli consigliati in abbianamento al menù degustazione.

A far da apripista un bicchierino di crema di zucca, yougurt e ceci, servito fresco con una sottilissima cialdina croccante, la leggera acidità derivante dallo yogurt è uno spunto perfetto per iniziare la cena.
Seguono le tre tartare: palamita, ricciola e scampo con le sue uova, in cialda croccante e emulsione di cahi al limone e zenzero. Sono stata rapita dalla consistenza delle cialdine che si sbriciolavano tra i denti creando un bel contrasto con la carnosità del pesce, nel finale l’emulsione di frutta dava la nota fresca-acida.
In abbianamento: Sauvignon Shweizer 2009 Franz Haas – Alto Adige in buona armonia con il crudo. (Questi piatti non li ho fotografati)

Questo piatto si intitola: Capesante nostrane ai piselli bianchetti gocce di pomodoro piccante ristretto di telline al pepe di Sechuan. Tuttavia credo di non sbagliare se dico che mi è stato riferito vongole invece che telline. Sempre un interessante gioco di contrasti, in cui la croccantezza del pane biscottato con l’aggiunta del corallo delle capesante si amalgama alla crema di piselli delicata valorizzando le capesante e prendendo maggiore sapidità dal ristetto di molluschi e dall’acidulo del pomodoro.
In abbinamento: Assyrtiko 2008 Gaia Wines, molto profumato di facile bevaodore di pietra focaia come se il territorio vulcanico di Santorini gli fosse rimasto impresso dentro.

“Zotoli e calamaretti scottati passata di fagioli Zalet e sedano di montagna”: piccolissimi calamari su una crema di legumi, la sferzata di freschezza e croccantezza arriva questa volta dal sedano, aromatico, ma non aggressivo,  micro-cubetti gelificati di nero di seppia, molto sapidi si uniscono all’insieme, anche se per i miei gusti un pochino troppo salato nel complesso.

Passando ai due primi ci viene servito un vino francese: Savennieres Roches aux Moines 1994 Erl Mme che ha accompgnato degli “Gnocchi di patate alla cenere con volgole pugliesi, cappe-ricce e fave” e “Capelli d’angelo con essenza di pomodoro la nostra ventresca sott’olio ed origano fresco” ho apprezzato molto gli gnocchi di una morbidezza e compatezza davvero piacevolissima da sentire in bocca. Fave e vongole parte croccante-amarognola e  parte sapida. Un piatto ben calibrato che batte ancora sull’abbinamento legumi e pesce e diventa quasi un motivo ricorrente nel menù.

 

“Ventresca di tonno con granella di nocciole, misticanza, ristretto di vino merlot e salsa alle rape”: un piatto di grande sostanza, il tonno è cotto magistralmente la salsa alle rape e merlot lo accompagna con eleganza. Il contorno per niente banale, come magari potrebbe apparire, è composto da erbette fini e molto particolari, peccato non aver domandato di più in merito alla misticanza.

“Triglie di scoglio imbottite di porcini, crema di cornette e sugo di fagiano”: da premettere che non sono amante delle triglie, ma questo piatto l’ho trovato interessante per l’idea di abbinare una base di carne rustica, come quella del fagiano, che trova nei funghi porcini un degno alleato. La triglia, non passa affatto in secondo piano, anzi il gusto ne viene decisamente valorizzato sia dal profumo del fagiano che dalla cremosità dei fagiolini.
In abbinamento: Tai Rosso del Brolo 208 Colle di Bugano – Veneto (bè non poteva mancare il tai anche durante la cena!)

Il pre-dessert, un fresco e frizzante sorbetto al mandarino con gel di Chinotto, inframezzo leggero per preparare il palato al dolce
In abbinamento: I Capitelli 2006 Anselmi – Veneto un ottimo vino dolce, profumatissimo gradevole al palato.

Io ho scelto “Crema di marroni con passata di cachi, sorbetto di uva fragola e melograno” dessert autunnale a tutto tondo con una crema di marroni che difficilmente scorderò. Il resto tutto ben calibrato la cialdina croccante il sorbetto fresco puliva perfettamente il palato dalla grassezza della crema. L’altro dessert non ce l’ho fatta proprio nemmeno a provarlo purtroppo ma lo cito per copletezza “Nocciola delle Langhe: cremino, mousse, semifreddo e tortino caldo”. A finire la piccola pasticceria.

Quattro chiacchiere con i fratelli Portinari, prima di andar via tanti complimenti e sicuramente un arrivederci.
Con questo post chiudo la parentesi Vincentina ringraziando ancora coloro che hanno reso possibile questo weekend.

RISTORANTE LA PECA

via A.Giovanelli 2
36045 LONIGO (VI)
Tel 0444.830214
Fax 0444.438763
info@lapeca.it
www.lapeca.it
Chiuso Domenica sera e Lunedì.

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