Pollo arrosto

Pollo arrosto

Dopo le lasagne proseguo la saga del menù tradizionale, in tutte le famiglie che si rispettino non è domenica senza pollo arrosto… Bè, in effetti non so se proprio in tutte le famiglie, ma nella mia è così.
Quindi anche la ricetta più scontata del mondo, quella di acchiappare un pollo e sbatterlo in teglia per essere cotto in forno ha tutto un serio percorso da rispettare perché sia davvero un buon pollo arrosto.

Prima di tutto la scelta del pollo:

– Un pollo giovane (pollastro) è quello che richiede meno cottura ed è adatto per essere cucinato arrosto. Un pollo giovane si riconosce dal fatto che ha il petto flessibile, diverso è un pollo adulto, più grande (gallina o cappone) che necessitano lunghe cotture o sono più adatti al brodo.
La tipologia ruspante, presenta una carne più scura, necessita più tempo in cottura.
La tipologia biologico, nutrito con mangimi naturali presenta di solito una carne più gialla, perché vengono nutriti prevalentemente con granturco.

– Sull’etichetta sono riportati i dati del pollo, se è italiano, CEE o non CEE con specifica del paese, categoria A o B che sta a significare: carcassa o tagli.
Il tipo di allevamento può figurare, ma non è un obbligo, nell’etichettatura mediante l’uso solo delle seguenti diciture:
alimentato con il …% di …
estensivo al coperto
all’aperto
rurale all’aperto
rurale in libertà.

– Il pollo è di sicuro l’animale più soggetto a somministrazione di farmaci, a causa del grande affollamento degli allevamenti. Il fatto che sia allevato a terra non ha particolare significato: lo spazio a disposizione di ogni singolo animale è comunque molto ridotto, il che costringe comunque all’uso di profilassi antibiotiche preventive che pregiudica la qualità delle carni (che restano molto diverse da quelle dei polli allevati con metodi non intensivi). Inoltre l’impatto sull’ambiente di questi allevamenti è devastante, a tal proposito consiglio di visionare la puntata di Report di Maggio 2009. (Cibo 360)

Una volta scelto il pollo, possibilmente da allevamenti di fiducia, come regolarsi con le dosi? Un pollo da 1200 gr va bene per 4 persone, si considerano 300 gr a testa, pesando la carne cruda con le ossa. Disossato perde circa il 25% del suo peso. Il grasso del pollo è contenuto tutto nella pelle, sotto la cute, una volta eliminata resta una carne digeribile e molto magra.

POLLO ARROSTO

1 kg di pollo
1 testa d’aglio
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
1 rametto di timo
1/4 di limone
olio evo
sale

Per ottenere il pollo arrosto perfetto, di certo non c’è bisogno di usare insaporitori strani, basta usare le erbe fresche, se proprio non riuscite ad averle meglio del semplice rosmarino in polvere.
Massaggiare il pollo (che sia intero o già tagliato in parti) con olio e le spezie tagliate grossolanamente, anche spezzate a mano.
Tagliare a metà la testa di aglio e passare anche questo sulla pelle, massaggiando.
Massaggiare anche con il sale su tutto il pollo interno ed esterno rigirandolo.
Disporre il pollo su di una pirofila unta e aggiungere le teste di aglio e il limone a picchi, qua e là.

Infornare a 200°, forno statico per circa 1 ora, controllare la cottura prelevando cucchiai di olio dal fondo e irrorando la superficie.
Gli ultimi 10 minuti possono essere fatti con grill acceso.

Non dimenticate le patate di contorno… Ma questa è un altra lunga storia!

Fonti: Martini (la foto dell’etichetta), Prisma (disciplinare dell’etichetta) Cibo 360 (sicurezza della carne)

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