Adelaide, Hotel Vilòn

Adelaide, Hotel Vilòn

Adelaide, Hotel Vilòn

C’è una bella novità a Roma da qualche mese di cui vi devo assolutamente raccontare.
In via dell’Arancio, all’interno di quella che è un ala di Palazzo Borghese, si trova con un ingresso abbastanza discreto, quasi defilato, che porta l’insegna dell’Hotel Vilòn.
Entrate senza indugiare, perché all’interno si nascondono Adelaide ristorante e In Salotto Cocktail bar.

Al piano terra di questo piccolo e lussuoso hotel, che conta solo 18 camere ma di alto livello, insieme all’accoglienza, hanno da qualche tempo deciso di dar vita anche al progetto legato alla ristorazione.

Ci si trova immersi in un ambiente colorato, ricercato e confortevole quando, oltrepassata la soglia, si entra nella zona bar. Sembra proprio di essere “In Salotto”, si è invogliati ad accomodarsi, anche solo per sorseggiare un bicchiere d’acqua aromatizzata a disposizione dei clienti, e godere della lettura di qualche rivista. Oppure fare qualche passo all’esterno, nel curato dehor circondato da piante.
Qui ad ogni ora del giorno è possibile mangiare qualcosa, prendere un tè o semplicemente rilassarsi. Al bar In Salotto, la sera, c’è Magdalena Rodriguez del Costa Rica, brava mixologist che non tarderà a proporvi uno dei suoi drinks. Io ho provato “ottobrata romana” un cocktail che si realizza con grappa morbida, liquore all’arancia, blue curaçao e succo di limone, drink che si ispira ai cieli azzurri di Roma, che in questo freddo maggio è suonato proprio come un buon auspicio.

Insieme ai bicchieri serviti in ora aperitivo si accompagnano sempre 3 finger food espressi, e sempre diversi, che arrivano dalla cucina. Lo chef in questo caso ci ha preparato: un miniburger di pesce, una tartare di gamberi al pistacchio e un piccolo e croccante supplì. A centro tavola degli snack di frutta secca e le olive, ottimi accompagnamenti per iniziare a stuzzicare l’appetito.
L’aperitivo è davvero sfizioso e con il costo del cocktail gli assaggi sono inclusi, quindi con una spesa di circa 16-18 euro si può godere di un bellissimo inizio serata.

Il Ristorante Adelaide invece, che si raggiunge attraversato il cocktail bar. Si percepisce il cambia di arredo, così i due ambienti appaiono separati e ben delineati. Qui, in un setting accogliente, caldo ma classico dai toni scuri, sono inseriti dei complementi molto ricercati, che danno un tocco a volte orientaleggiante e volte vintage, rendendo l’atmosfera sicuramente molto elegante, ma anche non troppo formale.

Possiamo dire che Adelaide è il regno dello chef Gabriele Muro, che con tutto il suo staff e un efficiente servizio di sala ci trasporta in un percorso degustazione che spazia dalla carne al pesce passando in rassegna alcuni dei suoi cavalli di battaglia in cucina.
Ma andiamo per ordine.
Gabriele Muro è nato sull’isola di Procida 35 anni fa, ex Achilli al Parlamento, e nel suo curriculum annovera alcune esperienze all’estro e a Milano da Pietro Leeman. Propone un tipo di cucina che spesso richiama le sue origini ma in chiave moderna. Ci racconta infatti che durante il pranzo della domenica ad Adelaide ama proporre dei piatti più squisitamente tradizionali e non mancano pietanze iconiche come il sartù, il gâteau, il ragù e il crocchè.

Tuttavia durante la serata ho avuto modo di assaggiare prevalentemente i suoi piatti contemporanei. Molto interessante la sua proposta di primi, come le linguine di Gragnano mantecate ai ricci di mare, carpaccio di pezzogna, menta, capperi e limone candito, aglio, olio, baccalà sfogliato, mollica di pane e polvere di prezzemolo. Un piatto che un tripudio di mare e bilanciata sapidità, senza far mancare i richiami al sud del nostro paese. Lo chef stesso ci racconta che ha portato i limoni di suo padre da Procida per preparare questa portata.

Mix di cucine regionali diverse invece nel piatto: “Un Pizzico di Roma”, sono dei ravioli del plin ripieni di vitello alla Fornarina e spuma di patate. Di questa preparazione tipica di Roma che va a farcire i plin, ne avevo parlato qui. Anche questo piatto ha incontrato il mio gusto, sfoglia sottile della pasta e un ripieno che esplode di sapore.



Altro piatto che merita di essere citato è  “Via de’ Fienaroli” un favoloso agnello della Marcigliana cotto al fieno, un polpetta cacio e ova, ad accompagnare una salsa alle erbe.L’agnello viene leggermente affumicato e la polpetta è adagiata su patate fritte che ricordano il fieno, la paglia. Il piatto viene coreograficamente composto al tavolo mediante l’utilizzo di lucenti padellini di rame e bricchi per versare le salse.

Merita attenzione la carta dei dolci a cura del giovane chef pâtissier Andrea De Benedetto, 27 anni.
Bella l’idea che, alla fine del menù degustazione, ad ogni commensale viene servito un dolce diverso in modo che si possano condividere e apprezzare più assaggi.
“Vi svelo un segreto” è il dolce che è capitato a me e si compone di un biscotto morbido alla mandorla, crumble di mandorla, namelaka alla mandorla, gel di pompelmo e agrumi freschi. Per poterlo mangiare si rompe la coltre di zucchero e si affonda il cucchiaio, mixando ogni volta nel cucchiaio un boccone diverso.
Dall’accoppiata cioccolato e frutta nasce “Tu vuò fà ll’americana” è un brownie alle banane, semifreddo alle noci pecan, pralinato di pecan, composta di banana, cialda di pane e banane caramellate. Davvero golosissimo.
Più fresco e primaverile invece, è il dolce che si intitola “Come una Crostata”, composta da un biscotto friabile, namelaka al limone, composta di frutti di bosco, frutti di bosco e cialda d’ananas.

Della piccola pasticceria non posso non raccontarvi dello stupendo pasticciotto, proposto sempre dal pasticcere che riporta nel piatto un pochino della sua origine pugliese. Insieme al pasticciotto, una tartelletta vaniglia e cioccolato e una mini Sacher torte.

I vini che hanno accompagnato la cena sono stati un passerina del frosinate, una Vitoska di Kato e infine un verdicchio villa Bucci. I vini indicati in carta rispecchiano una tipologia un po’ classica di selezione. Ci sono anche grandi nomi altisonanti, a svantaggio di una più vasta scelta su realtà meno note che avrebbero più incuriosito.

Da Adelaide bisogna ammettere che si sta bene per il clima che si respira, per le attenzioni che hanno verso gli ospiti e dopo una bellissima cena, si può concludere con un ultimo passaggio al bar per un digestivo.
Mi resta la curiosità di tornare da Adelaide per la loro proposta di colazione, che oltre ad un ampio buffet di dolci home made ha una selezione vastissima di uova da poter ordinare alla carta in tutti i modi.
Vi lascio i loro recapiti:

Adelaide e In Salotto Ristorante & Bar all’interno del VILÒN Luxury Hotel
Via dell’Arancio 69 – 00186 Roma
tel. 06/878187

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