Olio nuovo 2023 e le scrippelle mbusse

Olio nuovo 2023 e le scrippelle mbusse

È diventata una piacevole abitudine ormai parlare della raccolta delle olive e condividere con voi i dettagli ogni anno della nostra piccola produzione dell’olio extravergine d’oliva.

Come saprete l’Italia è uno dei principali produttori di olio extravergine d’oliva al mondo, ed è rinomata per la qualità dei suoi oli. Questo paese ha una lunga tradizione nella coltivazione delle olive e nella produzione di olio d’oliva, che risale a secoli fa. L’olio d’oliva è un ingrediente fondamentale nella cucina italiana e svolge un ruolo cruciale nella dieta mediterranea, considerata una delle più salutari al mondo.

Nel 2023, l’industria dell’olio extravergine d’oliva in Italia continua a prosperare, con produzioni di alta qualità che variano da regione a regione. Ogni regione italiana ha le sue varietà di olive e le sue tecniche di produzione, il che contribuisce a una notevole diversità di sapori e profumi tra gli oli d’oliva prodotti nel paese, un varietà che è prima al mondo in termini di cultivar prodotti. In Abruzzo i terreni coltivati ad ulivi sono tanti e le produzioni frazionatissime, ogni famiglia quasi, ha il suo campicello e ogni anno fa il proprio olio, esattamente come facciamo anche noi.

Non di rado infatti passando per la strada della nostra campagna poco più su o poco più giù, nello stesso weekend, si vedono famiglie riunite sotto le piante a lavorare per la raccolta annuale. Trovo così bello il fatto che tutti seguano il ritmo della natura e la assecondino nello stesso momento, la magia di unire gli sforzi insieme per un fine comune.

Riguardo all’Abruzzo, si narra che durante la Seconda Guerra Punica nel III secolo a.C., l’antico generale cartaginese Annibale attraversò l’Italia con il suo famoso esercito per affrontare l’Impero Romano. Durante la sua campagna in Abruzzo, Annibale e le sue truppe si fermarono per la raccolta delle olive. La leggenda narra che Annibale stesso partecipò alla raccolta delle olive insieme ai suoi soldati.

L’olio d’oliva era un alimento essenziale per l’esercito di Annibale, e la produzione delle olive dell’Abruzzo fu una risorsa preziosa per rifornire le sue truppe durante la loro avventura attraverso l’Italia. Questo episodio dimostra l’importanza storica dell’olio d’oliva e dell’olivicoltura in Abruzzo, che risale a oltre 2.000 anni fa.

Potete ben immaginare quanto sia radicata la cultura dell’olio in Abruzzo! Toccagli tutto agli abruzzesi ma non le piante eh! :))

Per la mia famiglia la raccolta delle olive non è solo l’impegno di dover fare l’olio ma è l’occasione per passare del tempo insieme, rinfrancarci con le ricette tradizionali abruzzesi e ovviamente passare dei weekend all’aria aperta per un lavoro che  siamo sempre felici di fare e che da molta soddisfazione.
Siete d’accordo che i lavori in campagna sono sempre molto soddisfacenti, non è così?

L’anno corrente per la produzione è stato senz’altro migliore del precedente. Per quantità in primis, ma non ci lamentiamo nemmeno della qualità.
Se dal punto di vista dell’olio nella mia zona è andata bene, al pari non si può dire per la vite, che a causa di parassiti e malattie sembra essere stato un anno negativo.
Abbiamo solo dovuto procedere ad una raccolta precoce, perchè nella zona si stava iniziando a diffondere la mosca olivaria pertanto era necessario raccogliere prima possibile per evitare che rovinasse le olive.
La varietà che noi coltiviamo è il leccino, cultivar che matura molto presto e al momento dell’invaiatura, quando bisogna iniziare a pensare di raccogliere purtroppo tutti i frantoi del circondario sono chiusi.

Abbiamo raccolto il secondo weekend di ottobre e sarebbe stato senz’altro meglio anticipare ancora.
Il cambiamento climatico sta portando sempre di più ad una raccolta anticipata, tuttavia questo comporta non poche difficoltà. Procedere alla frangitura con temperature di 30 gradi non è da sottovalutare. Il caldo non fa bene alle olive raccolte. Se pensate che le olive sono, al pari di altra frutta matura, soggetta a fenomeni fermentativi, ammaccature e danneggiamenti, è facile intuire come il caldo può solo peggiorare la situazione. E’ richiesta ancora di più la velocità di lavorazione, controllo della temperatura, e la necessità di avvalersi di frantoi moderni.

Far sostare le olive, anche solo una notte, nelle cassette purtroppo fa si che il risultato finale sia un olio peggiore di quello lavorato subito a poche ore dalla raccolta. Ma infine dopo tanta fatica… ce l’abbiamo fatta anche quest’anno.


Mi piace sempre mettere a corollario di questi racconti una ricetta di tradizione, stavolta ho deciso di raccontarvi delle scrippelle ‘mbusse, ovvero crespelle inzuppate. A me questa preparazione ricorda più una ricetta della mia famiglia, quelle che noi chiamiamo  rivotiche, ma sostanzialmente sono due cose diverse, le scrippelle ‘mbusse sono della zona di Teramo prevalentemente. Questa ricetta è legata anche alla tradizione dell’olio nuovo perchè nel brodo a chiusura del piatto si mette sempre qualche goccia di extravergine.

Le dosi sono facili facili:

1 uovo medio intero a persona + 1 cucchiaio da tavola colmo di farina per ogni uovo (per 4 persone vanno 4 uova = 4 cucchiai di farina, per due persone vi consiglio però di fare direttamente 3 uova).
Se preferite il peso in grammi: 1 cucchiaio di farina sono circa 18 gr, ma ora vi lascio le dosi precise, per 2.

Cosa occorre per preparare le scrippelle mbusse

Per le scrippelle:
3 uova
50 gr di farina
3 cucchiai d’acqua
1 pizzico di sale
olio extravergine d’oliva
150 gr Parmigiano o pecorino

Per il brodo:
1/2 gallina vecchia
1 sedano
1carota
1 cipolla
1 patata
prezzemolo

Come preparare le scrippelle mbusse

Preparare il brodo mettendo in una pentola di acqua fredda la gallina e  tutte le verdure tagliate a pezzettoni. Cuocere a fuoco moderato in un tegame a fondo spesso il tutto, togliendo di tanto in tanto i residui dalla superficie.
Quando il brodo sarà pronto possiamo filtrarlo e tenerlo per le scrippelle.

In una ciotola con una frusta unire le uova con la farina, mescolare rapidamente fino a sciogliere ogni grumo. Aggiungere l’acqua e il sale. Scaldare una padella antiaderente con pochissimo olio e versare un mestolo di pastella per volta nella padella, creare un sottile strato e cuocere 30 secondi fino a che i bordi non si alzano e poi girare e cuocere dall’altro lato per pochi secondi.

Spolverare la scrippella con del Parmigiano o pecorino e arrotolarla, quindi mettere 3/4 involtini a piatto e versare sopra il brodo ben caldo.
Aggiungere l’olio a crudo e servire.

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