Pudding ai Semi di Chia con Melograno e Amaretti

Pudding ai Semi di Chia con Melograno e Amaretti

Sono di ritorno da un weekend di lavoro intenso, il lavoro annuale più bello che ci sia, questo qui… Di olio, avrò tempo per parlarvene diffusamente siamo appena all’inizio della nuova campagna olearia. Per rinfrancarmi dalla fatica, e fare un bel carico di omega3 mi sono procurata i semi di chia, oltre che riuscire a regalare un dessert come il pudding in pochi istanti, fanno anche benissimo al nostro organismo.

“La chia (Salvia hispanica, L. 1753) è una pianta floreale della famiglia Lamiaceae, nativa del Guatemala e del Messico centrale e meridionale.
Come evidenziato dal Codice Mendoza – un manoscritto mesoamericano del XVI secolo – la pianta era coltivata dagli Aztechi in epoca precolombiana; secondo alcuni storici dell’economia, l’importanza della chia in campo agroalimentare era paragonabile all’epoca a quella del mais. Viene ancora coltivata in Messico e Guatemala, sia per la produzione di sfarinati che di semi interi ad uso alimentare. I semi, ricchi di omega-3, sono paragonabili dal punto di vista nutrizionale a quelli del lino e del sesamo.” Da qui.

Questi semini hanno delle caratetristiche molto simili alla tapioca, gelificano e creano un effetto “budinoso” naturale se immersi in una sostanza liquida. Il liquido può chiaramente variare, va bene il latte di soia, il latte di cocco e anche quello di mandorla come nel mio caso, così, anche questo rientra nella categoria dei dolci vegan e senza lattosio.

In campagna questo weekend poi, ho raccolto anche dei bellissimi melograni, di mio zio, e che non vedevo l’ora di utilizzarli in qualche preparazione.

PUDDING AI SEMI DI CHIA CON MELOGRANO E AMARETTI

200 gr di latte di mandorla
45 gr di seme di chia
un pizzico di cannella in polvere
semi di mezzo baccello di vaniglia

mezza melagranata (i chicchi)
2 amaretti oppure qualche nocciolino di Chivasso

Niete di più facile, unire i semi al latte di mandorla e mescolare 30 secondi, ripetere l’operazione per un ora una volta ogni quarto d’ora e poi lasciar riposare il pudding in frigo una notte. Se non si gira il pudding, di formerà uno strato superiore leggermente più duro e quando si tenta poi di mescolarlo resterà qualche grumo, resta comunque buono lo stesso. PErciò se andate di fretta o vi scordate di girarlo non sarà poi così grave.

Guarnire il pudding con i chicchi di melograno e gli amaretti sbriciolati, io ho usato i nocciolini di Chivasso. Per la versione vegan gli amaretti vanno chiaramente omessi.

Con queste dosi di ottengono 4 pudding monoporzione.

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