Happy hour Chiaror sul Masso

Happy hour Chiaror sul Masso

Vi racconto la storia di come un bel giorno Paolo Carlo Ghisaldi ebbe l’idea…

Lui, da produttore di vino della Cascina i Carpini un bel giorno era lì a Pozzol Groppo tutto intento alla lavorazione del suo Brezza d’Estate ragionava sul fatto che le sole uve di Timorasso vinificate in purezza potevano dar vita a qualcosa di diverso, di più estroso, senza dubbio originale. Quindi cominciò a balenare nella sua testa un idea o un dubbio, come lo definì lui:
il fatto che con le uve timorasso si potesse realizzare uno spumante.

Da quel giorno seguendo la sua intenzione si dedicò al progetto, pensandoci la notte lavorandoci il giorno e coltivando la speranza che il risultato sarebbe stato apprezzato. Dopo due anni era pronto!
Aveva “costruito” il suo: Chiaror sul Masso, un Vino Bianco Spumante Brut da uve Timorasso della vendemmia 2008.

Decise così di scrivere sull’ etichetta:

“Spandea il suo chiaror per ogni banda
la sorella del sole e fea d’argento
gli arbori ch’a quel loco eran ghirlanda” Giacomo Leopardi – Cantica 1816

Da lì le bottiglie neo-nate sono partite e acquistato giorno dopo giorno maggiore fama. Tramite Andrea di Percorsi di Vino (con il quale ho anche assaggiato il suo Rugiada del mattino) il Chiaror sul Masso è giunto fino a casa mia. Bè io l’ho accolto con un applauso e gli ho fatto la festa!

Quindi è scattata subito l’happy hour, abbiamo aperto la bottiglia per un aperitivo, era proprio la bollicina adatta, la freschezza giusta e l’accompagnamento perfetto per un frittino caldo fatto al momento. Infatti ho rilevato che dopo un bocconcino di pollo in versione finger food il Chiaror sul Masso fosse il giusto abbinamento per pulire il palato dal fritto e lasciare in bocca una piacevole armonia di sentori freschi e profumati.

Paolo descrive così i suoi profumi: “floreale, fruttato e mineralità a volte già presente come “pietra focaia”” e prosegue dicendo “sorso deciso e marcatamente caldo ed equilibrato dove spiccano ancora mineralità, acidità, alcool ed estratto con un finale lungo e persistente”. Bè io non sono in grado di spiegarvelo meglio, anche perchè sapete che ancora non sono in grado di far questo, e qui aggiungo, ma spero di non riuscivi ancora per poco ;))

SPIEDINI DI POLLO FRITTO ALL’AMERICANA

300 gr di petto di pollo
200 ml di latte fermentato
100 gr di farina
paprika
sale
pepe

Tagliare il petto di pollo a bocconcini e lasciare in ammollo il pollo nel latte fermentato per 5 ore, così il pollo si manterrà in cottura più morbido e delicato, soprattutto tenderà a seccarsi di meno in frittura.
Togliere il pollo dalla marinatura lasciando scolare l’eccesso di latte fermentato e “panare” i bocconcini con un mix di farina sale pepe e paprika a piacimento. Infilzare il pollo negli stecchini dopo averli tuffati in acqua e se la farina si è assorbita troppo procedete con una seconda passata nella farina.
Friggere il pollo in olio di semi caldo e mangiare subito.

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