La Crapiata materana

La Crapiata materana

Crapiata materana

Se non si può viaggiare fisicamente facciamo almeno con la fantasia.
Allora supponiamo di essere a Matera, dove tra i sapori e i profumi di questa terra si scoprono piatti nuovo che profumano di sud, che sanno di casa e sono estremamente confortanti.
Oggi vi racconto della carpiata, ovvero la zuppa di legumi di Matera.

Usanza vuole che il primo agosto chi lavorava nei campi celebrasse il raccolto. Per festeggiare l’annata, le donne del vicinato portavano ciascuna una manciata di grano e legumi che avevano in dispensa. Ciascuno contribuiva con quello che aveva. Tutti i legumi, poi, venivano cotti in un grande pentolone tutti assieme e serviti a tutto il circondario.
La tradizione della crapiata a Matera è rimasta e la zuppa di legumi materana si fa ancora il 1 agosto.

L’origine del nome si perde un po’ tra miti e leggende, io mi affido al blog di Sapori dei Sassi (e anche al loro negozio) sul blog Angela racconta che Crapiata deriva dal latino crepula, che significa “ubriachezza”, visto che durante la festa di inizio agosto si beveva in maniera considerevole. Oppure da crapa, che vuol dire capra, visto che la domenica successiva alla festa si uccideva e mangiava una capra.
Restano sempre valide altre due interessanti ipotesi: “crampa” o “cramba” (dal greco Krambe), che indica la pianta di ceci o di fave o di piselli, che sono alcuni dei legumi utilizzati per prepararla oppure “cràpia”, origine calabrese questa volte, che indicava il treppiede su cui si metteva il pentolone per cuocere la zuppa collettiva.
Ricetta di Sapori dei Sassi.

Cosa occorrere preparare la carpiata materana

(dosi per 5-6 persone)
50 gr di grano
50 gr di farro
50 gr di fave secche con la buccia
50 gr di cicerchie
50 gr di ceci bianchi
50 gr di lenticchie
50 gr di Fagioli di Sarconi “verdolino”
30 gr di piselli secchi
250 gr di patate novelle
2 gambi di sedano
1 cipolla
2 carote
olio extravergine d’oliva fruttato intenso
sale

Come preparare la carpiata materana

Mettere in ammollo tutti i legumi in acqua fredda il giorno precedente, necessitano 24 ore a bagno.

Quindi trascorse le 24 ore, mettere in pentola tutti i legumi e le patate.

Aggiungere l’acqua fino a superare di due dita il livello dei legumi, aggiungere il sale e cuocere il tutto a fuoco moderato.

A metà cottura aggiungere un trito di carote, cipolla e il sedano e proseguire fino a che tutti legumi sono morbidi. Ci vorranno un paio d’ore.

Probabilmente non è la maniera più tradizionale di cuocere la crapiata, ma con una pentola a pressione si possono ridurre di tempi.

Terminata la cottura, servire in ciotole in coccio e aggiungere un ottimo extravergine intenso.

Adesso vi svelo una cosa che probabilmente farà morire qualche materano che riterrà assolutamente fuori luogo aggiungere pasta, la dove già c’è grano e farro e io vi dico che il giorno dopo cuocere 100 gr di pasta mista con la crapiata è un ottima ricetta di riciclo 🙂

Perfavore voi materani , perdonatemi per il sacrilegio.

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