E poi, senza nemmeno troppo preavviso, giunse il giorno di salire anche all’ultimo piano dell’Hotel Cavalieri, per andare a trovare Heinz Beck, nel suo ristorante: La Pergola.
Ormai è trascorso un pochino di tempo, avrei voluto-dovuto scrivere questo post qualche tempo fa, ma poi… Tra Pasqua-25aprile-1maggio sembra che invece di aver più tempo, questo si sia dileguato.
Quest’anno, alla Pergola tra l’altro, si festeggiano i 20 anni del famoso ristorante tre stelle michelin con una serie di cene a “tiratura” limitata, 12 portate indimenticabili a quanto pare.
Invece la “mia” cena era stata organizzata dal Dom Pérignon Tasting Club Roma, così, ho avuto modo di provare i nuovi piatti dello chef, insieme agli champagne della maison.
Assaggiare i piatti di Heinz Beck nel suo ristorante, e ammetto che, anche se la sua cena a Pescara, non la dimenticherò facilmente, dalla terrazza di Montemario sembra che la sua cucina ritrovi la giusta autenticità, il giusto charme per ogni piatto, il suo giusto contesto.
La cena è stata accompagnata da 4 champagne si è iniziato con Dom Perignon Vintage 2004, poi il Rosè 2003, di cui però non ho foto. La 2004 è una bellissima bottiglia che sorprende per persistenza, eleganza, si percepiscono i sentori di lievito e la sua mineralità spiccata. Il rosè invece meno elegante, a mio parere, ma più robusto con sentori che ovviamente ricordano anche la frutta rossa, oltre alla mineralità, peristente in bocca equilibrato e sapido, gradevolissimo soprattutto in abbinamento.
Ma vi racconto subito quello che abbiamo assaggiato, si parte con il pane fatto in casa servito con olio e burro salato e un piccolo benvenuto, a seguire ci viene servita subito la riccola:
Ricciola marinata con yuzu e lemongrass su guacamole con macaron di soia: i macaron erano a tendenza dolce e croccanti, mentre la salsa allo yuzu (una sorta di mapo giapponese) a tendenza acidula, accompagnavano il pesce in un mix interessantissimo, insieme a dei germogli di piselli.
Eden…
Per questo piatto ci spiega lo chef si è isparato ad un giardino Zen Giapponese proprio durante un suo soggiorno lì. La cosa principale del giardino, ci spiega, è l’acqua così riporta delle perle di tapioca, i fiori e le spezie insieme a mix di frutti di mare. Un piatto notevole davvero.
Proseguendo con gli assaggi:
Tortellini verdi ai frutti di mare
Merluzzo con broccoli e neve di baccalà
Lombo di agnello con salsa alla menta e nuvola di pecorino, servito con un carciofo.
Quasi commossa quando ho assaggiato il Dom Pérignon Œnothèque 1996 la nota minerale era molto più sfumata e delicata, direi integrata, rispetto alla 2004, l’odore di lievito era totalmente sparito in favore di un odore più speziato. Persistentissimo in bocca rotondo morbido, davvero difficile smettere di sorseggiarlo.
La sorpresa invece che ci avevano riservato, era il Dom Pérignon Œnothèque Rosè 1993, semplicemente il miglior champagne rosè che ho mai provato, anche rispetto al Krug rosè, per me questo Œnothèque è di una complessità e armonia che difficilmente è raggiungibile. Ne sono rimasta entusiasta, sottili note di frutti rossi ancora una bella acidità in bocca, lunghissimo, complesso, ha un evoluzione incredibile durante l’assaggio lasciando grande pulizia del palato. Due calici di cui sentivo il bisogno di condividere l’emozione su queste pagine.
Per dolce dopo un piccolo predessert arriva: Composizione di frutti di bosco, cannella e mousse di robiola con sorbetto alle fragole. L’immagine penso che parli da sola, ma il mix tra croccante, cremoso, zuccheroso e acidulo di lampone non è affatto facile da descrivere senza averlo provato.
Si chiude con la piccola pasticceria e i cioccolatini.
Vere coccole.
Mentre affacciata dalla terrazza della pergola mi guardavo la luna piena che che via via saliva nel cielo lo chef ci saluta e ci da la buonanotte. Ho porto a casa il menù, non voglio di certo dimenticare questa incredibile serata… Ma si sa che certe emozioni non si dimenticano.
La Pergola
Via Alberto Cadlolo, 101, Roma
06 3509 2152
Rossella dice
Che fotografie strepitose!
Il giardino zen giapponese in un piatto è affascinante. Ma col dolce mi hai conquistato.
E ho scoperto come il Dom Pérignon Œnothèque Rosè 1993 ti ha colpito, dopo aver letto le anticipazioni online.