Romanità a tavola: Pizza di Pasqua di Civitavecchia

Romanità a tavola: Pizza di Pasqua di Civitavecchia

Romanità a tavola: Pizza di Pasqua di Civitavecchia

 

Dopo le uova non potevamo di certo farci mancare un soffice accompagnamento per il nostro brunch Pasquale, in occasione della rubrica “Romanità a tavola” oggi trovate su Mik la ricetta per poter preparare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia, diffusa un pò in tutto il Lazio è una pizza dolce a base di ricotta, che si accompagna benissimo a marmellate e all’uovo di cioccolato appena scartato la mattina della Domenica. Tuttavia risulta anche un buon accompagnamento anche per le nostre uova sode o per rimanere sempre a tema Lazio, la nostra corallina Dop.

La mia ricetta è molto simile a quella di cui parlano loro che come da tradizione, propongono di bere insieme al tutto, un bicchiere di rosso.
Il suggerimento del nostro guru del vino Mr. Tirebouchon per la colazione di Pasqua è però il seguente, in grande stile:
tirebouchon @Elisakitty io farei tuttobollicine: prosecco, franciacorta e champagne, a chiudere moscato d’asti o malvasia di castelnuovo don bosco

Per la ricetta e ulteriori spiegazioni va su… Made in Kitchen

La corallina , per intenderci, è un prodotto tipico, caratteristico del territorio di Roma e provincia, è un prodotto DOP da qualche tempo e si presenta con la classica forma cilindrica, generalmente di circa 80 centimetri di lunghezza per 8 centimetri di diametro. La particolarità è proprio il colore rosso corallo e la grana è piuttosto grossolana. Tanto per presentarvi anche qualche prodotto del territorio.

Tornando invece alla pizza la ricetta che vi sto per raccontare è molto abbondante e serve per fare 4 o anche 5 pizze dal diametro di 15 cm l’una. Io mi trovo abbastanza bene a comprando gli stampini di carta. Diventa così anche un pensierino simpatico da portare ad amici e parenti invece del solito uovo di cioccolato.

La ricetta prevede l’utilizzo di pasta lievitata o lievitino o biga, come volete chiamarla, va preparata almeno 24 ore prima della preparazione se non qualche giorno prima addirittura. Se avete impastato la biga il mio consiglio è quello di tenerne da parte sempre una pezzetto per utilizzarlo per fare altre preparazioni in seguito, più la lavorate più migliora il suo sapore nel tempo.

PIZZA DI CIVITAVECCHIA

600 gr di pasta lievitata
750 gr di farina manitoba
750 gr di farina “0″
750 gr di zucchero
250 gr di burro
350 gr di ricotta di pecora
25 gr di lievito di birra fresco
40 gr di anice stellato
35 gr di cannella
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di vino rosso
5 uova
1 bicchierino di maraschino
Preparazione

1° giorno

Preparate il lievitino unendo 10 gr di lievito sciolto in acqua tiepida a 600 gr di farina, aggiungere acqua tiepida quanto basta per impastare e ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciar lievitare 5 ore fuori poi coprirlo con una pellicola e riporlo nella parte alta del frigorifero. Lasciarlo a riposo almeno 24 ore.

2° giorno

Scaldare il vino rosso lasciano in infusione l’anice stellato.

Per impastare, dato che le dosi sono abbondanti è quasi necessario l’utilizzo di una planetaria e contenitori capienti.

Impastare prima la pasta lievitata con la ricotta setacciata, l’impasto deve essere a temperatura ambiente, perchè aggiungiamo il latte leggermente intiepidito con il lievito sciolto.

A parte rompere 5 uova e montarle insieme allo zucchero fino a renderle spumose quindi aggiungere il burro morbidissimo o sciolto a bagnomaria, la cannella, l’anice, il vino e il maraschino. Il composto risulta liquido.

Unire l’impasto con le uova a quello con la ricotta e cominciare a setacciarvi all’interno il mix di farine, via via che mescolate.

Potrebbe essere necessaria più farina di quella indicata, regolatevi ad occhio quando vedrete che l’impasto è abbastanza consistente, omogeneo ma elastico fermatevi.

Mettete a lievitare l’impasto negli stampi già preposti alla cottura riempiendoli per 2/3. Saranno necessarie 24 ore di lievitazione, ma anche meno, semplicemente aspettate il raddoppio dell’impasto e poi infornate a 170° per un ora (forno statico).

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