Crostini di fegatini

Crostini di fegatini

Crostini di fegatini

Ho ereditato il “talismano della felicità” da mia nonna, una bellissima edizione del 1951.
Voglio comprarne una nuova, perché a questa tengo troppo per usarla in cucina, ma questa vecchia edizione è pura magia. Dentro ci sono le annotazioni mia nonna e ho ritrovato anche dei fogli con disegni miei, o di mio fratello, di quando eravamo piccoli.
Mia nonna era toscana, di questo vi raccontato tante volte e i crostini di fegatini a casa mia si sono sempre mangiati.

Sono stata al mercato della campagna amica questo sabato e ho comprato il pollo da un produttore che mi piace molto, insieme a questo mi ha dato anche dei fegatini, ho deciso di provare a rifare i crostini come si usano in Toscana.

Quindi complice il pane alla zucca che avevo preparato e che oggi trovate su instagram, ho fatto questo patè per accompagnarlo.

Avevo battuto i fegati al coltello ottenendo un patè grossolano, poi siccome ho pensato che finemente tritato sarebbe stato meglio, l’ho messo nel frullatore. Col senno di poi non lo farei, meglio più rustico.

Cosa occorre per preparare i crostini di fegatini

3-4 fegatini di pollo (150 gr circa)
prezzemolo
50 gr di burro
2 acciughe
1 cucchiaio di farina
3 cucchiai di brodo di pollo (va bene anche acqua)
Succo di mezzo limone
pepe e sale, se necessario
Pane in cassetta (io: pane alla zucca)

Come preparare i crostini di fegatini

Pulire i fegatini se hanno qualche traccia verdastra va eliminata.

Mettere i fegati su un tagliere e ridurli in poltiglia.
Tritare il prezzemolo e unirlo al fegato.

In una casseruola fondere il burro aggiungere la carne far cuocere qualche istante aggiungere subito le acciughe tagliate e cuocere qualche istante ancora.
Condire con il pepe, secondo Ada Boni il sale non va aggiunto perché le alici sono già salate ma io un pochino l’ho messo.
spolverare con la farina sopra mescolare poi aggiungere il brodo o l’acqua. Continuare la cottura a bollore, fino a che il liquido non è assorbito.

Togliere dal fuoco unire il limone.
Servire su del pane, spalmando un sottile strato.

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