Una bellissima scoperta quella degli sgrizoi che poi perchè si chiamino così in effetti non l’ho capito. Sgrizoi=Silene scottata e condita con olio e aceto. La silene è un di quelle belle piantine che crescono in alta collina intorno ai 1000 metri, soprattutto in Trentino Alto Adige. E’ un erba spontanea e ha un sapore dolce, può essere usata fresca nei risotti oppure per accompagnare speck o pesce. Per reperire gli sgrizoi chiaramente non sono andata in Trentino ma mi sono rifornita da esperya. La storia di Eleonora Canuccia anche è molto carina, lei, la proprietaria di primitivizia che si definisce “raccoglitrice nomade” insomma pare proprio che le sue erbe le raccolga tutte lei a mano perchè è appassionata di montagna.
Ho pensato di abbinare queste erbette a la ricciola Campisi, già vi avevo raccontato della loro ventresca di tonno, la ricciola è un pesce ancora più magro, dal sapore ancora più delicato, resta anche più facile digestione. Per dare al piatto un pizzico di stagionalità ho usato il pomodoro reso sapido da dei capperi. Diciamo che questo piatto presuppone solo l’assemblaggio degli ingredienti anche se non è una vera e propria ricetta risolve il problema pranzetto estivo rapido e leggero.
Quasi dimenticavo la fonte di ispirazione è stata la nostra cara araba felice, anche se lei ha usato avocado e tonno per le sue torrette, io consiglio ricciola e sgrizoi poi mi direte. Infine il pomodoro utilizzato è il cuore di bue tipo americano, polposo asciutto con pochi semi, persino mangiato verde non resta così acido come sono altre varietà.
SGRIZOI, RICCIOLA E TARTARE DI CUORI DI BUE ROSSI E VERDI
100 gr di sgrizoi freschi o in barattolo
100 gr di ricciola in olio d’oliva
1 pomodoro cuore di bue rosso
1 pomodoro cuore di bue ancora verde
capperi
olio evo
sale
foglie di menta
Comporre le torrette mettendo in due coppapasta prima gli sgrizoi, poi la ricciola sgocciolata.
Tagliate a dadini i pomodori condirli con olio e sale e capperi sminuzzati inserendo anche questi nel coppapasta. Togliere il coppapasta mettere una fogliolina di menta e servire.
Come sempre ti confermi raffinatissima: queste “torrette” sono molto ricercate, negli ingredienti e nella composizione. Bella la vita di questa signora, che passa le giornate a raccogliere erbette, chissà quanta serenità è in grado di trarre da un’occupazione come questa…
fotografia da premio , ma ancora di più la ricetta non solo perchè hai fatto conoscere sia un erba spontanea che un pesce di gran qualità ma poco noto ma per averli messi insieme in modo molto originale :-))), una delle tue ricette migliori
Buondì!
Oggi conosco sì e no la metà degli ingredienti di questa tua preparazione… Per l’altra metà: il buio! 😉
Come ti trovi nella nuova casina??? 😉
Un bacio e buona giornata.
come smepre da te scopro nuovi ingredienti e queste torrette hanno un aspetto gustoso e poi come sai presentatre i piatti tu nessuno cara!!bacioni imma
La veste del tuo nuovo sito mi piace molto. Anzi su alcune cose servirebbero un paio di dritte anche a me che sono veramente impedita.
Io gli sgrizoi non li ho mai sentiti e mi sa che neanche mai mangiati ma questo abbinamento mi piace e mi intriga. Vedro’ se qua esistono. Baci!
Eli! ma che bella! e poi ci hai fatto scoprire un’altra novità! gli sgrizoi.. non li avevo mai sentit!
un bacione grande
Mi hai fatto scoprire qualcosa di nuovo, grazie.
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