Il primo pranzo a Tokyo, distrutti dal fuso orario, stanchi morti, ci siamo trascinati nella prima “bettola” nei pressi dell’albergo.
L’entrata sembrava quella del ristorante di Zio Marrabio, Arnalda Gourmet può confermare!
Si scanzano le tendine blue e si entra in uno dei tanti (tantissimi) ristorantini di ramen della città. Tanti almeno quante le varietà di ramen che esistono.
Ogni regione, paese ha la sua versione di ramen ben precisa e nei ristoranti si può trovare anche una lista di ingredienti che si possono aggiungere per personalizzare i ramen già proposti.
E’ facile mangiare ramen in Giappone perchè quasi sempre i piatti sono disegnati sul menù, o addirittura riprodotti in plastica fuori dal locale e …Sono esattamente quelli lì, cioè, non differiscono di una virgola da quelli riprodotti.
Insomma se al Mc vedo la foto di un panino, lo so, che alla fine quello che mi sarà venduto non sarà mai uguale a quello raffigurato, in Giappone invece non è così. Prendete gli shiitake ad esempio, il funghetto è messo nella stessa posizione ed è esattamente di quella grandezza, il cipollotto è messo esattamente al centro e penso che contino anche il numero di rondelline per farlo esattamente uguale. 🙂 Maniaci della precisione, troppo forti i Giapponesi.
Andare in un ristorante di ramen la prima volta rimane un esperienza che non si scorda facilmente.
Credo sia impossibile non rimanere gelati dai versi che fanno i vicini di tavolo. Un tripudio di risucchi, rumori di sbrodolii e tirate su con il naso (soffiarselo è maleducato!). Alla fine ci si adegua, ma le prime volte non è facile, io tendevo a mangiare silenziosamente, ma proprio è difficile riuscirci.
Ho provato quindi a replicare a casa il sapore provato lì, ci sono andata vicina anche se la mia versione sicuramente non sarà quella perfetta che farebbe un Giapponese… Li chiamerò ramen wanna be.
RAMEN WANNABE
(2 porzioni)
1 litro di brodo di carne
200 gr di noodle per ramen
1 cipollotto (10 cm)
10 funghi shiitake
2 pezzetti di alga nori
1 uovo
6 fette di