Tra fragoline di bosco e vino, in giro ai Castelli

Tra fragoline di bosco e vino, in giro ai Castelli

I castelli romani, l’antica zona del Latium Vetus comprende un area abbastanza vasta, circa 14 comuni, ognuno da scoprire, ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità. Ogni romano ha la sua meta prediletta in queste zone per la gita fuori porta, ogni romano ha la sua “fraschetta” preferita dove andarsi ad abbuffare di cibo e vino di infima qualità, tutti ci siamo passati… Non negatelo!

Oggi vi racconto di una giornata trascorsa gironzolando in questi luoghi, tra laghetti vulcanici, prati verdi,tante fragoline e vino…

A Nemi, la settimana che si è appena conclusa, si festeggiava la 79° sagra della fragolina di bosco e se non fosse stato per Agnese, non l’avrei mai saputo.
In questo piccolo paesino affacciato sul lago, nato da un vulcano ormai inattivo, potete trovare davvero tutto di tutto a base di fragoline di bosco e non solo durante la sagra ma tutto l’anno: i vari liquori, le più adorabili tortine di fragole, pizza alle fragole, coppe di fragoline con panna, c’è l’imbarazzo della scelta, in più è possibile fare incetta (eccomi io sono la prima) di tanti cestini carichi di piccole delizie del bosco, fragole in primis ma anche gelsi e more.
Il paesino è un vero incanto la passeggiata per il centro storico non è molto lunga, ma per i coraggiosi si può passeggiare lungo il sentiero che porta fino al lago.

Non perdete l’occasione di fare una ricca bevuta alla fontana alla fine del paese,l’acqua è ottima e leggermente frizzate!


Una volta acquistate le fragoline, non aspettate troppo per consumarle, sono molto delicate, ecco un paio di idee per gustarle:

MANGIA E BEVI ALLE FRAGOLINE DI BOSCO

1 cestino di fragoline
150 ml di champagne
1 cucchiaino di zucchero

Tenere da parte le fragoline più belle per lasciarle intere nel bicchiere, le altre schiacciarle in una scodella trasferirle in un colino e prelevarne lo sciroppo. Zuccherare il succo ottenuto un poco (facoltativo) e mettere lo sciroppo nei bicchieri, aggiungere lo champagne freddo, mescolare e aggiungere le fragole intere. Servire con i cucchiaini.

Altra idea veloce che si può realizzare con tutti prodotti di origine laziale, è questa bruschetta, della quale mi rifiuto di scrivere la ricetta! 🙂

BRUSCHETTA CON MARZOLINA, FRAGOLINE E GELSOMINO

2 fette di pane di lariano
40 gr di marzolina fresca di capra
30 gr di fragoline di bosco
fiori di gelsomino
erba cipollina

Per chi non la conoscesse, la marzolina è un formaggi di capra, presidio slowfood, che in questo periodo si può trovare fresco proprio perché è il periodo in cui le capre producono latte.

Se siete in giro per queste zone, il pranzo al quale non dovete proprio rinunciare è il classicissimo panino con la porchetta, rigorosamente con il pane locale, il Lariano IGP, si trovano numerosi chioschi ai bordi delle strade, con tanto di tavoli e sedie, che vendono porchetta e coppiette, altro tipico salume di zona essiccato.

Da Nemi, in 20 minuti si raggiungono i vigneti della tenuta Principe Pallavicini, sono situati a Colonna, piccolo centro vicino Montecompatri, zona del Frascati DOC.
Mauro De Angelis, ci guida lungo il percorso tra i vigneti e le vecchie cantine di tufo, per finire con una bella degustazione presso il Casale Pallavicini, lo “Stillato” di malvasia puntinata del Lazio e il “Moroello” li metterei in cima alla classifica, per il mio personale indice di gradimento. Interessante anche la loro interprestazione di Cesanese in purezza, “Rubillo”, un Igt, con pane e porchetta ci va a nozze! 🙂
La visita all’azienda è stata organizzata alla grande da Claudia di VerdeCardamomo e all’appello vari blogger che ho avuto il piacere di rivedere, alcuni, e di conoscerne degli altri. In ordine sparso: Agnese di L’Amaranto e il melograno, Iride di Cucinologia, Claudia e Tiziana di Food 140, Alessandra di La cuoca a tempo perso, Enrico del sito Sidewine e finalmente ho incontrato anche la cara Signora Aquilone, ossia Valentina, di L’aroma di caffè.

« Mentre bevo mezzo litro
de Frascati abboccatello,
guardo er muro der tinello
co’ le macchie de salnitro.
Guardo e penso quant’è buffa
certe vorte la natura
che combina una figura
cor salnitro e co’ la muffa.
Scopro infatti in una macchia
una specie d’animale:
pare un’aquila reale
co’ la coda de cornacchia.
La c’è un orso, qui c’è un gallo,
lupi, pecore, montoni,
e su un mucchio de cannoni
passa un diavolo a cavallo.
Ma ner fonno s’intrevede
una donna ne la posa
de chi aspetta quarche cosa
da l’Amore e da la Fede…
Bevo er vino e guardo er muro
con un bon presentimento;
sarò sbronzo, ma me sento più tranquillo e più sicuro. »
(Trilussa. )

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